Claudia Petacca


Chi sono (ora)

Ho sempre dipinto, la fotografia non mi è mai piaciuta. Ero convinta fosse una mera riproduzione meccanica della realtà, uno sguardo veloce sulla sua superficie, ed il click frettoloso di un pulsante.

Poi ho scoperto che non era cosi, mi sbagliavo, ma per fortuna dagli sbagli nascono le avventure migliori.

Uso solo macchine fotografiche analogiche, rullini di diversi formati e sensibilità, BN e a colori, negativi e diapositive, e quando scattare foto non mi è bastato più, ho iniziato a sviluppare e dopo lo sviluppo è arrivata la stampa.

 Guardare un’immagine che ho strappato al mondo giorni prima riapparire sotto i miei occhi, è sempre qualcosa di magico.

Attualmente stampo in cianotipia ed il blu è diventato il mio colore preferito.

Nelle mie fotografie non cerco la perfezione, credo che l’imprevisto sia la cosa migliore che mi possa capitare, lo sbaglio restituisce un valore aggiunto all’immagine.

Amo la fotografia perchè mi ha restituito la capacità di sorprendermi delle cose belle ed inaspettate, un po’ come quando da bambina mi meravigliavo di una cosa nuova che non avevo mai visto prima, sto imparando a vedere, ogni giorno, qualcosa di nuovo, di diverso.

La tecnica 

La cianotipia è un antico metodo di stampa fotografica caratterizzata dal tipico colore Blu di Prussia (da qui il nome che deriva dal greco antico kyanos, “blu”).

Lo scienziato e astronomo inglese Sir John Herschel inventò questo procedimento nel 1842, a pochi anni dal varo della fotografia da parte di William Fox Talbot in Gran Bretagna e Louis Daguerre in Francia.

Mentre i sistemi ideati da Talbot e Daguerre sfruttavano la fotosensibilità dei sali d’argento, il processo messo a punto da Herschel si basava su alcuni sali di ferro, precisamente il ferricianuro di potassio e il citrato ferrico ammoniacale. Questi due sali, mescolati assieme, sono molto sensibili e reagiscono quando posti di fronte alla luce di tipo solare. Frapponendo un negativo tra la luce ultravioletta e un foglio di carta su cui è stata applicata la soluzione ai sali ferrici, si produce un’immagine fotografica.

 

 

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